Il Ratto di Europa, tratto da un mosaico di Sparta del III secolo d.C., è stato scelto dalla Grecia per decorare la faccia nazionale della moneta da 2 €.
“Non vanno molto d’accordo, né possono vivere insieme
maestà ed amore. Lasciato dunque lo scettro solenne,
il padre e signore degli dei, che ha la destra armata
di fulmini a tre punte e con un cenno scuote il mondo,
assume l’aspetto di un toro e in mezzo alle giovenche
muggisce e, bello, gira intorno sul tenero prato.
Il colore è proprio quello della neve che né la pianta di un duro
piede ha calpestato né l’Austro, denso di pioggia, ha sciolto.
Il collo è rigonfio di muscoli, dalle scarpe pende il giogo.
Le corna, veramente, sono piccolette, ma tali che penseresti
siano fatte a mano, e sono più chiare di una gemma che brilla.
Niente di minaccioso ha nella fronte né lo sguardo incute paura.
Il muso appare sereno”.
Lo ammira la figlia di Agènore,
poiché è bello e non ha un’aria minacciosa.
Ma teme di toccarlo, anche se è tanto mansueto.

Poi gli si avvicina e porge dei fiori al suo candido muso.
Gioisce l’innamorato, e, in attesa del piacere sperato,
le bacia le mani. A stento, ormai, a stento rinvia il resto,
ed ora gioca e saltella sull’erba verde,
ora distende il fianco bianco come neve sulla bionda sabbia.
E dissipata pian piano la paura, ora il petto le offre,
da toccare con la giovane mano, ora le corna, da adornare
di ghirlande appena intrecciate.
“La figlia del re ha preso il coraggio
di sedersi sul torso del toro, senza sospettare di chi sia,
quando il dio, allontanandosi a poco a poco dalla terra e dalla spiaggia asciutta,
imprime false orme sulla battigia,
poi si spinge più avanti e sull’acqua in mezzo al mare
porta via la preda: è terrorizzata lei e, mentre viene portata via, si volge
alla riva lontana. La destra stringe un corno, l’altra mano è appoggiata
sulla groppa. Tremolando, le vesti si gonfiano per la brezza.”
Europa rappresenta la fanciulla indifesa e raggirata.
Ovidio si sofferma sulla bellezza del toro, fondamentale
per trarla in inganno: Ha il colore della
neve… (vv. 852 e ss.). Successivamente, il poeta
sottolinea l’impazienza del dio, che già pregusta il
futuro piacere. Infine, Europa, attratta dalla bellezza
e ingannata dalla sua mitezza, sale sull’animale:
la fanciulla è caduta nella trappola, e in preda alla
paura viene rapita attraverso il mare (vv. 873 e ss.).
Oriente e Occidente Il mito di Europa è importante
perché stabilisce un ponte fra Oriente e Occidente:
la fanciulla si stabilirà a Creta e darà il nome al
continente, mentre dalla Fenicia, in Oriente, Cadmo
si muoverà alla ricerca della sorella, fondando
la città greca di Tebe, particolarmente importante
nella tradizione mitologica. Non è dunque del tutto
vero che il toro non minaccia battaglie (v. 859): i
rapporti fra Oriente e Occidente saranno burrascosi
(tra i vari conflitti, celebre la guerra di Troia).