”  Crescendo la potenza e l’autocoscienza di una comunità, anche il diritto penale va sempre mitigandosi;  ogni indebolimento e più grave pericolo di quella, porta nuovamente alla luce forme più dure di questo.  Via via che è divenuto più ricco, il ” creditore ” si è fatto sempre più umano: alla fine l’entità dei danni che egli può sopportare senza soffrirne è persino la misura della sua ricchezza.   Non sarebbe inconcepibile una Consapevolezza di Potenza della società , in cui essa potesse concedersi il più nobile lusso che per lei esista  –  lasciare impuniti i suoi offensori …

Da un punto di vista storico, il diritto rappresenta sulla terra appunto  la lotta contro i sentimenti di reazione, la guerra con essi da parte di potenze attive ed aggressive , che usavano in parte la loro forza nell’imporre freno e misura al disfrenarsi del Pathos reattivo e nel costringere ad un accordo……

Il rapporto di diritto privato tra il debitore ed il suo creditore , è stato ancora una volta interpretato sotto il profilo storico , all’interno del rapporto intercorrente tra i contemporanei ed i loro progenitori. . . la generazione vivente , riconosce un’obbligazione giuridica nei confronti di quella più antica , fondatrice della stirpe..

Domina qui la persuasione che la specie unicamente sussiste grazie ai sacrifici ed alle opere degli antenati e che questi devono essere ripagati loro con sacrifici ed opere : si riconosce quindi un debito che continua a crescere costantemente .  . . .

Il timore per l’antenato e la sua potenza , la coscienza di un debito verso di lui , cresce di necessità nella stessa esatta misura in cui aumenta la potenza della stirpe medesima . . il progenitori delle stirpi più possenti ,  dovrà assumere proporzioni gigantesche per essere necessariamente trasfigurato in un Dio. . . . Il progresso verso imperi universali è sempre altresì il progresso verso divinità universali.

L’avvento del Dio Cristiano , in quanto massimo Dio che sia stato fino ad oggi , ha portato per ciò in evidenza , sulla terra , anche il maximum del senso di debito. Eccoci all’improvviso di fronte al paradossale ed spaventoso espediente in cui la martoriata umanità ha trovato un momento di sollievo : quel tratto geniale del cristianesimo : Dio stesso che si sacrifica per la colpa dell’uomo , Dio stesso che si ripaga su sè stesso ,  Dio come l’unico che può riscattare l’uomo da ciò che per l’uomo stesso è divenuto irriscattabile – il creditore che si sacrifica per il suo debitore , per amore verso il suo debitore …..

Ammesso che si sia entrati con l’andar del tempo nel movimento opposto , si potrebbe derivare dall’inarrestabile declino della fede nel Dio cristiano il fatto che già oggi si sta determinando  anche un considerevole declino della umana coscienza di colpa :anzi non si può respingere la prospettiva che la compiuta e definitiva  vittoria dell’ateismo potrebbe affrancare l’umanità da tutto questo suo sentirsi in debito verso il proprio principio , la propria causa prima.    Ateismo e una sorta di seconda innocenza sono intrinsecamente connessi.

 

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